Bizen ware: differenze tra le versioni
Creata pagina con "thumb|Recipiente in ceramica Bizen, gres non smaltato con smalto naturale a base di cenere e segni di cottura. Prodotto tramite cottura in forno anagama, che riflette l'estetica rustica della tradizione ceramica della Prefettura di Okayama. La ceramica Bizen (備前焼, ''Bizen-yaki'') è un tipo di ceramica tradizionale giapponese originaria della '''provincia di Bizen''', nell'attuale '''prefettura di Okayama'''. È una delle forme di ceramica più..." |
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Versione attuale delle 18:22, 29 ago 2025

La ceramica Bizen (備前焼, Bizen-yaki) è un tipo di ceramica tradizionale giapponese originaria della provincia di Bizen, nell'attuale prefettura di Okayama. È una delle forme di ceramica più antiche del Giappone, nota per il suo caratteristico colore bruno-rossastro, l'assenza di smalto e le texture rustiche e terrose.
La ceramica Bizen è stata designata come Importante Bene Culturale Immateriale del Giappone e i forni Bizen sono riconosciuti tra le Sei Fornaci Antiche del Giappone (日本六古窯, Nihon Rokkoyō).
Panoramica
La ceramica Bizen è caratterizzata da:
- Utilizzo di argilla di alta qualità proveniente dalla regione di Imbe
- Cottura senza smalto (una tecnica nota come yakishime)
- Cottura a legna lunga e lenta nei tradizionali forni anagama o noborigama
- Motivi naturali creati dal fuoco, dalla cenere e dal posizionamento nel forno
Ogni pezzo di ceramica Bizen è considerato unico, poiché l'estetica finale è determinata dagli effetti naturali del forno piuttosto che dalle decorazioni applicate.
Storia
Origini
Le origini della ceramica Bizen risalgono almeno al periodo Heian (794-1185), con radici nella ceramica Sue, una forma precedente di gres non smaltato. Nel periodo Kamakura (1185-1333), la ceramica Bizen si era evoluta in uno stile distintivo con robusti oggetti di uso quotidiano.
Mecenatismo feudale
Durante i periodi Muromachi (1336-1573) ed Edo (1603-1868), la ceramica Bizen prosperò sotto il patrocinio del clan Ikeda e dei daimyo locali. Era ampiamente utilizzata per le cerimonie del tè, per la produzione di utensili da cucina e per scopi religiosi.
Declino e rinascita
Il periodo Meiji (1868-1912) portò l'industrializzazione e un calo della domanda. Tuttavia, la ceramica Bizen conobbe una rinascita nel XX secolo grazie all'impegno di maestri ceramisti come Kaneshige Tōyō, che in seguito fu nominato Tesoro Nazionale Vivente.
Argilla e materiali
La ceramica Bizen utilizza argilla ad alto contenuto di ferro (hiyose) reperibile localmente a Bizen e nelle zone limitrofe. L'argilla è:
- Stagionata per diversi anni per aumentarne la plasticità e la resistenza
- Malleabile ma resistente dopo la cottura
- Altamente reattiva alla cenere e alla fiamma, consentendo effetti decorativi naturali
Forni e tecniche di cottura
Forni tradizionali
La ceramica Bizen viene solitamente cotta in:
- Forni Anagama: forni a camera singola, a forma di tunnel, costruiti su pendii
- Forni Noborigama: forni a più camere, a gradini, disposti sul pendio
Processo di cottura
- La cottura a legna dura 10-14 giorni ininterrottamente
- La temperatura raggiunge i 1.300 °C (2.370 °F)
- La cenere del legno di pino si scioglie e si fonde con la superficie
- Non viene applicata alcuna smaltatura; La finitura superficiale è ottenuta interamente tramite effetti di cottura.
Caratteristiche estetiche
L'aspetto finale degli oggetti Bizen dipende da:
- Posizione nel forno (frontale, laterale, immersa nella brace)
- Depositi di cenere e flusso della fiamma
- Tipo di legno utilizzato (tipicamente pino)
Motivi di superficie comuni
Motivo | Descrizione |
---|---|
Goma (胡麻) | Macchie simili a sesamo formate da cenere di pino fusa |
Hidasuki (緋襷) | Linee rosso-marroni create avvolgendo il pezzo con paglia di riso |
Botamochi (牡丹餅) | Segni circolari causati dal posizionamento di piccoli dischi sulla superficie per bloccare la cenere |
Yohen (窯変) | Cambiamenti di colore e effetti casuali causati dalla fiamma |
Forme e usi
La ceramica Bizen comprende un'ampia gamma di forme sia funzionali che cerimoniali:
Ceramica funzionale
- Giare per l'acqua (mizusashi)
- Ciotole da tè (chawan)
- Vasi da fiori (hanaire)
- Bottiglie e tazze per il sakè (tokkuri e guinomi)
- Mortai e giare per la conservazione
Uso artistico e cerimoniale
- Vasi per bonsai
- Opere scultoree
- Vasi per ikebana
- Utensili per la cerimonia del tè
Significato culturale
- La ceramica Bizen è strettamente legata all'estetica wabi-sabi, che valorizza l'imperfezione e la bellezza naturale.
- Rimane una delle preferite dai maestri del tè, dai praticanti di ikebana e dai collezionisti di ceramiche.
- Molti ceramisti Bizen continuano a produrre pezzi utilizzando tecniche secolari tramandate all'interno delle famiglie.
Siti di fornaci degni di nota
- Villaggio di Imbe (伊部町): centro tradizionale della ceramica Bizen; ospita festival della ceramica e ospita numerose fornaci ancora funzionanti.
- Vecchia Scuola Imbe (Museo d'arte tradizionale e contemporanea della ceramica Bizen)
- Fornace di Kaneshige Tōyō: conservata a scopo didattico
Pratica contemporanea
Oggi la ceramica Bizen è prodotta sia da ceramisti tradizionali che moderni. Mentre alcuni mantengono metodi antichi, altri sperimentano forme e funzioni. La regione ospita ogni autunno il Festival della ceramica Bizen, che attira migliaia di visitatori e collezionisti.
Ceramisti Bizen famosi
- Kaneshige Tōyō (1896–1967) – Tesoro Nazionale Vivente
- Yamamoto Tōzan
- Fujiwara Kei – Designato anche Tesoro Nazionale Vivente
- Kakurezaki Ryuichi – Innovatore contemporaneo